Vacanze in Veneto
Il Veneto è una delle regioni italiane più sviluppate a livello economico, grazie ad una lunga tradizione nei settori agricolo ed industriale (il maggiore punto di riferimento è Porto Marghera, affacciato sul golfo di Venezia), ma anche a livello turistico; meta ideale per le vostre vacanze, offre un'ampia scelta di itinerari e di strutture ricettive (come campeggi villaggi). Il Veneto ha un assetto geografico particolare che racchiude in sé, sia il mare che la montagna, le colline e le pianure; e, tutto ciò, inevitabilmente ha influito sulla gastronomia locale. Questa regione, infatti, è in grado di accontentare ogni tipo di palato: gli amanti del mare, possono gustare specialità a base di pesce e frutti di mare, mentre gli amanti della montagna si delizieranno con piatti a base di selvaggina. Ma, in entrambi i casi, ci sarà sempre un buon vino veneto. Infatti, la produzione vinicola è una delle migliori d'Italia; tanto che sono state create delle "Strade del Vino" : itinerari enogastronomici per gli amanti del gusto.
Mare e montagna
Le spiagge del Veneto sono tra le più conosciute a livello internazionale: basti pensare a quelle di Jesolo e del Lido di Venezia, ogni anno meta di turisti italiani e stranieri. Ma il Veneto non è solo turismo balneare, è anche una regione dal ricco patrimonio artistico (di ineguagliabile bellezza è la città di Venezia, famosa in tutto il mondo per le sue architetture come il Canal Grande, Il Ponte dei sospiri, il Teatro della fenice, Piazza San Marco e per il suo Carnevale). Anche d'inverno il Veneto è una regione ricca di opportunità: le montagne del Cadore, dove si trova Cortina d'Ampezzo, e il Parco Nazionale delle Dolomiti bellunesi ospitano ogni stagione centinaia di appassionati escursionisti.
A Verona, la città resa celebre da Shakespeare nel suo Romeo e Giulietta, gli amanti dell'opera non rinunceranno ad una serata all'Arena, per un appuntamento unico ed indimenticabile.
Vacanze Veneto: alla scoperta della "signora in rosso"
Nel viaggio ci accompagna sempre la voglia di scoperta, di esploraz ione di una zona geografica e questa "signora" ci accompagnerà nella strada del vino rosso che si snoda lungo "La Piave" (così viene chiamato il fiume Piave sulle terre della sua riva sinistra).
Un viaggio dentro una cultura antica, in continua evoluzione dove le case isolate in mezzo alle viti col loro "portego" (porticato) ad archi, in cui la "caneva" (cantina) occupa un posto preminente assieme alla cucina con il "fogher" (focolare), sono un elemento decisivo di questo paesaggio.
La Strada del Vino Rosso della Marca Trevigiana è una delle prime strade turistiche dedicate al vino in Italia. Inizia da Conegliano e termina a Oderzo ma non seguendo il percorso più breve, anzi sembra voglia farci prolungare il viaggio, con giri tortuosi, per portarci alla scoperta delle diramaz ioni più interessanti.
La Signora in Rosso lancia una sfida all'esploratore che arriva a Conegliano con il proprio mezzo ricreazionale: scoprimi a piedi o in bicicletta.
Proposta da accettare vista la comoda e attrezzata area di sosta del Campeggio Club Conegliano.
Solo percorrendola con questi mezzi si ha l'opportunità di assaggiare il vino di ogni vigneto, ripercorrendo l'antica usanza dalla "Razza Piave" di "andar par paesi a ombre"; questo sarebbe anche il migliore modo per poter cogliere al meglio le peculiarità del territorio, tanto ricco di valori umani che certamente non verrebbero apprezzati usando il mezzo motorizzato.
Da queste parti si usa chiamare "ombra" il bicchiere di vino - un tempo, a Venezia, si usava degustare un bicchiere di vino delle nostre terre al fresco "dell'ombra" dei pergolati.
Come declamò un poeta estemporaneo in una antica osteria di Conegliano: perchè qui "anche l'ombra è luce" e le tortuosità della strada si accompagnerebbero alla dolce ebbrezza del vino e in quello svagato trasognare essa diverrebbe il più rettilineo dei percorsi.
Altro detto comune del luogo è che: "un bicer di vin raboso al giorno leva il medico di torno e fa buon sangue". Infatti, tra la fine dell'800 ed i primi del 900, tanti medici locali lo consigliavano per la cura della malefica "peagra". In questa terra la cura della vite è arte, storia, cultura e vita vissuta. Lungo il percorso, con brevi deviazioni, si trovano interessanti caratteristiche locande dove è possibile assaporare i cibi tipici della zona che, a seconda della stagione, propongono: radicchio di Treviso, asparagi bianchi di Cimadolmo, radici e fasioi, muset (cotechino) con salse varie, salumi e soppressa trevigiana, formaggi freschi e stagionati, saporiti animali da cortile, pesci di fiume ed anche i pregiatissimi gamberi d'acqua dolce.
Se le vostre gambe vi hanno portato fino a San Polo di Piave, riposatevi seduti davanti alla sorgente Lia, sorseggiando un eccellente "Sangue del Piave" ben ghiacciato e ridarete smalto alle vostre forze per visitare Villa Papadopoli e il suo parco.
Ogni anno nel mese di febbraio in una delle "caneve" aderenti alla Confraternita del Raboso Piave si può partecipare alla "Festa del porzel" dove la carne di maiale e il Raboso Piave sono gli indiscussi protagonisti della tavola. La selezione della bottiglia della Confraternita del Raboso Piave Doc è soggetto di discussione nel mese di aprile in quasi tutte le osterie che incontrerete lungo la "strada del vino rosso", soprattutto a Tezze di Piave fulcro della produzione del Raboso; infatti le sue aziende produttrici nove volte su dieci risultano vincitrici.
Ed ecco la bella Opitergium (dal veneto terg: piazza). Oderzo è punto d'arrivo ufficiale della "strada del vino rosso" . Un meritato traguardo per visitare reperti archeologici nel centro cittadino e bere un "raboso-spriz" all'osteria della piazza principale.
Questi sono solo pochi suggerimenti per scoprire la "Signora in Rosso" ... il resto scopritelo voi.
di Carlo Sandre - dalla rivista "Il Campeggio Italiano"